THE VISIBLE CITIES
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There are viewpoints of staggering beauty and profound error.
Where error means the tiring propensity to wander. To roam.
To stray in an evocative sense of emptiness, of void, of absence.
This work dedicated to the city is a tribute to a poetic sense of research.
Cities grow because people gather, searching in the corporation the opportunity to build a dream.
Without this shared push cities would not exist.
Before the extension of the cities will fill the horizons of the planet, it was a pleasure to imagine them still threatened by the immensity.
Islands frightened and disoriented by the distances of windy wheathers.
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LE CITTA’ VISIBILI
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Ci sono punti di vista di sconcertante bellezza e di profondo errore. dove per errore si intende
la stancante e infruttosa  propensione ad errare. A vagare.
E dove per vagare si intende l’evocazione del senso di vuoto, di incorporeita’, di assenza.
Questo lavoro dedicato alle citta’ e’ un omaggio poetico al senso della ricerca.
Le citta’ nascono da agglomerati di persone che  cercano nella corporazione la possibilita’
di realizzare un’obiettivo. Piu’ poeticamente potremmo dire un sogno.
Senza questa spinta comune le citta’ non esisterebbero.
Prima che l’estensione delle citta’ occupi l’orizzonte del pianeta, e’ stato sottile il piacere di immaginarle,
antiche e contemporanee, come delle isole minacciate dall’immensita’, spaventate dalle distanze e disorientate dalle ventosita’ del tempo.
Devono essere trovate.
Sono molecole erranti.
Difficili se capite.
Visibili se cercate.

 

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